Senza troppi giri di parole, la Sardegna è sotto la concreta minaccia di una nuova invasione coloniale. Dietro una forzata lettura delle norme europee e dietro l’apparente legittimità di alcuni Decreti approvati frettolosamente, si nasconde la volontà di saccheggiare la nostra regione, derubandola di una risorsa pregiata che deve essere valorizzata, principalmente, a beneficio dell’intera comunità.
Un nuovo assalto coloniale e una nuova servitù destinata ad impoverirci ulteriormente , senza il nostro coinvolgimento, contro la nostra volontà, contro i nostri diritti costituzionali e Statutari.
La lotta contro questa prepotenza è diventata una responsabilità storica e come tale deve vedere la Comunità Sarda unita.
Tutti insieme, uomini e donne, movimenti, associazioni e organizzazioni di ogni tipo.
Senza pretese di protagonismi, ciascuno per quanto può dare, a sostegno di un unico percorso di popolo, politico e istituzionale. A sostegno di un confronto con lo Stato che sappia smascherare la presunta legalità di quanto accade in spregio alle nostre Leggi fondamentali ed ai nostri diritti inviolabili .
Per questo siamo oggi a Saccargia, sotto a uno dei monumenti storici più belli e rappresentativi della nostra Isola, a fianco di quanti hanno promosso questo bellissimo momento di unità, e nella speranza che si possa continuare a lottare uniti fino a vedere finalmente una Sardegna libera da nuove e vecchie servitù.